La comunità di Preggio ha celebrato ieri la Santa Spina, tradizione plurisecolare che si ripete ogni martedì di Pasqua. Nella Chiesa della Ss Trinità è stata esposta ai fedeli la sacra reliquia, portata a Preggio nel lontano 1223 da un frate francescano pellegrino che, diventato improvvisamente cieco, riacquistò la vista proprio all’interno della chiesa.
La Santa Spina è custodita 365 giorni all’anno nel tabernacolo, chiuso con sette chiavi custodite da altrettante famiglie preggesi, i priori, che, come vuole la tradizione, devono essere tutti presenti per poter estrarre la reliquia dal suo contenitore ed esporla alla vista dei fedeli.
In una chiesa gremita, incapace di contenere tutte le persone accorse in paese per la Santa Spina, è stata celebrata la santa messa, officiata dal canonico teologo della Cattedrale di Perugia monsignor Fausto Sciurpa, insieme al parroco di Preggio don Francesco Bastianoni e al parroco di Lisciano Niccone don Franco Giusti.
Terminata la celebrazione, priori e fedeli hanno accompagnato la reliquia in processione per le vie del paese, per poi tornare nella Chiesa della Ss Trinità, dove i preggesi hanno potuto baciare la Santa Spina, prima di essere riposta nel tabernacolo, dove riposerà fino al martedì di Pasqua del prossimo anno.
Alla cerimonia religiosa ha partecipato anche l’Amministrazione Comunale di Umbertide con il gonfalone, rappresentata dall’assessore Cinzia Montanucci. “E’ una ricorrenza importante per la comunità di Preggio e con la nostra presenza abbiamo voluto dimostrare la vicinanza dell’Amministrazione Comunale – ha affermato l’assessore Montanucci – sono rievocazioni religiose molto sentite dalla popolazione e che devono continuare ad essere tramandate di generazione in generazione”.